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  • (da www.totalità .it)

Il PM Roberto Staffa, arrestato: faceva sesso in ufficio della procura



Le accuse vanno dalla concussione, alla corruzione, alla rivelazione di segreto d'ufficio... Tra due o tre giorni non se ne parlerà già più

Ci sarebbe da mostrare un elenco di nominativi di giudici corrotti che ne hanno combinate di tutti i colori, dalla connivenza mafiosa, alle richieste di pizzo per accomodare certi processi, al comportamento truffaldino, all’arresto di magistrati tributari, a toghe corrotte con le cozze, alle sentenze già pronte a tavolino che il giudice di turno firmava per la sospensione…

Ma, poi, puff! Tutto sparisce, non se ne sente più parlare, e loro, continuano a rimanere per la stragrande maggioranza delle persone, che non ci hanno sbattuto il muso contro, dei paladini della giustizia.

Se,se!

E’ di poche ore fa la notizia che il pm di Roma Roberto Staffa, è stato arrestato dai carabinieri con le accuse di concussione, corruzione e rivelazione di segreto d'ufficio.

Tutto ciò in cambio di sesso. L'ordinanza è stata emessa dal gip di Perugia su richiesta della procura. Staffa avrebbe anche avuto rapporti sessuali, in scambio di favori, addirittura nel suo ufficio della procura.

Sarebbe stato incastrato da una mini-telecamera posizionata nella sua stanza, a piazzale Clodio.

Roberto Staffa, guarda caso, è colui che per anni si è occupato di prostituzione, abusi sessuali, e pedofolia.

Da ben 15 anni alla Procura di Roma, ha anche ricoperto incarichi nel pool distrettuale antimafia e, ieri, il suo ufficio, tra l’imbarazzo totale dell’ambiente, è stato buttato all’aria per le accuse sopra elencate.

Di origine partenopea, aveva messo su una band musicale con colleghi e avvocati, tifoso juventino, famoso in procura per la sua battuta facile.

Il tutto è scoppiato da una deposizione di un transessuale, come risulta dalle intercettazioni video e audio effettuate all’interno del suo ufficio.



Le registrazioni sembrano riportino immagini di un vero e proprio film a luci rossi, svolto in una stanza chiusa, categoricamente, a chiave dove invece di interrogare gli indagati, faceva ben altre porcherie.

Pare che i contatti tra il pm e i viados durassero da più di un anno e mezzo, interrotti quando un trans coinvolto in un’indagine ha raccontato al pm Barbara Zuin in merito agli intrighi con il Dott. Roberto Staffa.

Ma non finisce qui, in quanto al pubblico ministero napoletano, viene contestato di avere anche fatto sesso con una donna, parente di un recluso, affinchè potesse ricevere l’ autorizzazione di un colloquio in prigione.

E, poi, stessa storia con un immigrato per un permesso di soggiorno.

Ognuno può far sesso quando, con chi e dove vuole, basta non siano pubblici uffici, soprattutto rappresentati da coloro che combattono la pornografia, la prostituzione, la pedofilia, e via discorrendo.

Il problema, veramente colossale, è tutto nell’approfittare della posizione occupata per abusare di persone innegabilmente bisognose di aiuto e, questo, ahimè quotidianamente avviene tra coloro che dicono di battersi per un’Italia migliore, un Paese che non crei altri Berlusconi, mentre poi si comportano in maniera ancora peggiore, facendo crescere nel cittadino italiano il dubbio sulle persone che dovrebbero garantire la massima trasparenza e discrezione.

Il dilemma, però, nasce dalla differente interpretazione e presa di posizione di tutti, dai media, agli stessi organi giudiziali che nel menefreghismo più totale insabbiano nell’oblio simili vergogne, discriminando invece certi personaggi a loro antipatici e creandoci veri e propri processi giuridici e mediatici.

Se, di quanto accaduto al Dott. Staffa, fosse stato accusato il latrin lover Berlusconi che sarebbe successo?

La notizia sarebbe stata relegata in un angolo di qualsiasi giornale, o avrebbe invaso tutte le testate?

A voi l’ardua, ma non troppo, sentenza!


Per par conditio ecco la replica dell’avv. difensore:

“Roberto Staffa è un galantuomo che si è sempre dedicato al lavoro”, afferma l’avvocato Salvatore Volpe, difensore del magistrato arrestato. “E’ un magistrato che ha sempre anteposto il dovere e gli impegni professionali alle esigenze personali. Dubito fortemente delle accuse che sono mosse a suo carico”.

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