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  • di Stelio W. Venceslai

Il Re Travicello


Nel disastro pandemico l’Italia brilla di una luce propria, siamo al top dei contagi, al top dei morti, al top degli incapaci.

La Merkel, con 400 morti, in un giorno, dichiara la stato d’emergenza e zona rossa in tutta la Germania fino a gennaio avanzato. I governatori dei Lander non discutono e sono concordi. Eppure in Germania non c’è dittatura.

In Italia, dove sfioriamo i 70.000 decessi e ogni giorno abbiamo dai 500 agli 800 morti, invece, si discute.

Il Natale e il Capodanno non si toccano. Noi siamo Cristiani, gli altri no. La gente muore e i mercanti protestano: devono vendere. Chi prevarrà?

La gente protesta per il rischio di mancare il cenone, i botti di Capodanno e il gioco dell’oca. Bisogna capirla. Tengono famiglia. Da noi la famiglia è sacra. Per gli altri, no.

Noi siamo diversi, intelligenti e smaliziati: il virus è cinese, fabbricato in laboratorio per distruggere il mondo occidentale. No, è nato prima in Italia. No. È una macchinazione della Pfizer, così vende il vaccino. No. Si tratta di una congiura internazionale, Bildeberg, Aspen e quant’altro.

Siamo perspicaci, noi, non ce la danno a bere. Il Covid è solo un raffreddore maldestro. Settanta mila morti sono un bel record. Dovrebbero pesare.

Sapete quanti morti ci sono stati in Italia, nella disgraziata guerra che abbiamo fatto alla Grecia? Meno di 14.00. E in Africa? Sommando i deceduti nella difesa dell’Africa orientale italiana e in Libia -Tunisia, poco più di 20.000.

Il Covid uccide più delle nostre guerre. Questo dovrebbe farci riflettere. Dovrebbe far riflettere il governo che non c’è. È patetico pensare a un possibile rimpasto. Rimpasto di che? Cambiando l’ordine degli addendi e la somma non cambia.

Cambia, forse, per Renzi, interessato soprattutto ai fondi europei. Della pandemia non gliene frega nulla.

Salviamo il Natale, osa sostenere l’opposizione, con alcuni se, ma e distinguo. Salviamo le truffe dei negozi, gli sconti fasulli, le cene fastose e inutili, gli acquisti di regali superflui, festoni colorati del consumismo morto.

Salviamo le nostre tradizioni, fatte di bevute, botti e cene indigeste. Non possiamo fare a meno di riunire le famiglie, perbacco, la famiglia, nido di risse e fomite di lontananze. Salviamo il nulla, tanto i morti non possono parlare.

Questo clima di festa voluta e negata, ammessa e centellinata, inesistente nei cuori ma non nel portafoglio, è l’emblema di un’Italiasciattona, ignorante, laica senza essere etica, cristiana distratta senza essere eretica. Un colpo al cerchio e uno alla botte. Vogliamo tutto e il contrario di tutto.

Anche S. Gennaro si è schifato e non scioglie più il suo sangue.

Poi, c’è la realtà dei morti, riscontro con le conseguenze delle altalenanti decisioni governative. Ci pensano e ci ripensano, “lavorano” per decidere, anche se ogni decisione il giorno dopo è ripresa, corretta, integrata, annacquata. La democrazia, si sa, è consenso, ma la politica è anche decidere.

Qui, è evidente, non decide nessuno. Si parla, troppo e male. Il risultato è che il contagio aumenta e si propaga, i deceduti crescono, e il governo, palesemente, è incapace.

Però, dobbiamo tenercelo. Il Re Travicello impera, azzimato, venuto dal nulla, si siede sul trono felicemente imperante sopra dei ministri che in un Paese serio, al massimo, potrebbero fare i commessi alla Corte dei Conti, se avessero un titolo di studio, decidendo, all’ultimo momento, ma forse anche un giorno dopo, magari un’ora dopo il necessario, cosa dovrebbero fare gli Italiani che, improvvidamente, sono stati affidati al nuovo monarca.

Il Comitato tecnico scientifico dice: zona rossa. Il Ministro della Salute dice: zona rossa. La massima parte dei Presidenti delle Regioni dice: zona rossa. Scienziati e virologi vari dicono: zona rossa. I nostri partner europei non dicono, fanno: zona rossa.

E che fa il Re Travicello? Non si sa. Lui esita. Si regge sull’incapacità di decidere sua e della sua maggioranza. Ha bisogno di un consenso condiviso. Se non c’è, se c’è solo qualcuno che protesta, bisogna aspettare, fino all’ultimo, magari con soluzione pasticciata, assistita dai quattrini a debito degli Italiani.

Siamo in guerra, bisogna capirlo, una guerra che sarà lunga, difficile, sanguinosa, anche dopo il vaccino. Non si fa la guerra convocando, prima dell’uscita dalle trincee, un’assemblea dei militari, perché in guerra si muore e le consultazioni non sono né missili né mitragliatori. Sono inutili.

La politica dello stop and go è la peggiore possibile ed è l’unica che tiene in piedi il monarca e il sistema attorno a lui. Il monarca vuole la simpatia del popolo, visto che non ha né quella dei membri del suo governo (e tanto meno, dell’opposizione) né quella degli elettori, che non l’hanno mai votato.

Aspettiamo fiduciosi il colore tanto a lungo ponzato.


Roma, 17/12/2020

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NDR: per chi non sapesse chi è Re Travicello ecco dove cercare:

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Dalla favola,”Le rane chiedono un Re” è scaturito "Re Travicello", un'espressione idiomatica della lingua italiana. Si usa per indicare, spesso in senso dispregiativo, una persona che occupa una posizione importante o una carica ufficiale, ma che non ha autorità o capacità sufficienti a esercitarne il potere.

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