Dialogo immaginario
MELONI: Come va, Presidente?
BIDEN: Bene, abbastanza bene. È tempo di elezioni, lo sa, e quindi con molte incertezze.
MELONI: A chi lo dice! Noi abbiamo avuto qualche problema con le elezioni regionali ma, certo, quelle americane sono tutt’altra cosa.
BIDEN: Beh, voi avrete fra poco quelle europee.
MELONI: Sì, ma non è uno scoglio così pericoloso come da voi.
BIDEN: Eh, la politica è femmina. Volubile, imprevedibile, affascinante.
MELONI: La situazione internazionale peserà molto sul risultato delle prossime elezioni.
BIDEN: Non tanto da noi come da voi. Qui abbiamo altri problemi, all’interno, e l’Europa è lontana.
MELONI: Ma tutto influirà sulla situazione internazionale.
BIDEN: Non c’è dubbio. Siamo in una situazione di stallo, specie in Medioriente. Per l’Ucraina spero di sbloccare la reticenza del Congresso, ma per Israele, l’ostinazione di Netanyahu è un vero problema.
MELONI: Io credo che ci vorrebbe un sasso nello stagno per smuovere le acque.
BIDEN: Cosa intende?
MELONI: Mi spiego, Presidente. Premesso che la Scioah, gli Ebrei, il Sionismo e così via sono cose diverse dallo Stato di Israele, credo che sarebbe possibile stravolgere le cose con un colpo di genio. Siamo realisti. Così non si può andare avanti. Quello che è successo ieri, con più di cento morti e settecento feriti, sparando sulla gente che faceva la fila per comprare il pane, è inaccettabile.
BIDEN: Lo so. È stata una grande sciocchezza.
MELONI: Presidente, non è solo una sciocchezza, ma un crimine. Per quanto gli Israeliani possano aver ragione, le loro mani sono sporche di sangue innocente, e questo coinvolge anche gli Stati Uniti. L’opinione pubblica mondiale è contro Israele, badi bene, non contro gli Ebrei.
BIDEN: Lei parla di un colpo di genio. Cosa intende?
MELONI: Io credo che se l’Italia rompesse il ghiaccio, riconoscendo lo Stato palestinese, dopo un po’ di buriana, altri Stati europei ci verrebbero dietro.
BIDEN: Riconoscere l’Autorità palestinese! Ma è una follia! Significherebbe smentire mezzo secolo di diplomazia.
MELONI: Perché, signor Presidente? Anche Stalin fece un accordo con Hitler. La politica sarà anche femmina, come dice lei, ma è realismo. Tutto l’Occidente è in un vicolo cieco, anche perché nessuno sa fin dove Netanyahu vuole arrivare. Adesso parla di estendere gli insediamenti ebraici in Cisgiordania. È una follia. Altre guerre, altro sangue.
BIDEN: Non lo permetteremo mai.
MELONI: Presidente, lei sa meglio di me come vanno le cose. Israele sgomita per allargarsi, da cinquant’anni. Chi può fermare Israele? Solo gli Stati Uniti. Se noi riconoscessimo lo Stato palestinese, questo non sarebbe più possibile.
BIDEN: In Europa come la prenderebbero?
MELONI: La Spagna, credo, è un po’ su questa linea. Forse anche la Francia. La prenderebbero male, ma non c’è una politica estera europea. Voi non l’avete mai voluta, perché andava bene la vostra. Ma ora?
BIDEN: Le nostre relazioni con l’Italia ne risentirebbero.
MELONI: Non credo, perché sarebbe un modo per voltare pagina. Per questo gliene parlo. Noi siamo amici ed alleati degli Stati Uniti e credo di aver più volte riaffermato la nostra fedeltà alla NATO e la nostra alleanza con l’America. L’Italia può darvi una mano per sbloccare una situazione che compromette gli Stati Uniti agli occhi del mondo. Pensi come ci resterebbero male la Russia e l’Iran se la vostra politica, non dico cambiasse, ma fosse trainata dall’esempio italiano!
BIDEN: Noi non potremmo mai essere d’accordo.
MELONI: Certo. Prendereste le distanze da una mossa politica del genere, lo so bene, ma intanto si rimescolerebbero le carte e la vostra posizione alla fine dovrebbe tener conto del cambiamento della situazione. Metterebbe un freno a Netanyahu.
BIDEN: Come la prenderebbero in Italia?
MELONI: Forse avrei qualche problema all’interno della coalizione. Ma se posso dire che il Presidente degli Stati Uniti non è d’accordo ma ci lascia mano libera, questo spiazzerebbe tutti, specie l’opposizione. In Italia, poi, ci sono più filopalestinesi che filo israeliani.
BIDEN: Lei non è più il Capo di un partito maggioritario, ma un Capo di Stato pericoloso.
MELONI: Presidente, scusi l’ardire, ma noi davvero potremmo esserle utile, anche nella sua campagna elettorale. Vogliamo la pace, tutti. Cominciamo con il raddrizzare ciò che non va: l’Autorità palestinese, dandogli la dignità di uno Stato. Tra l’altro, in questo momento, c’è un rimaneggiamento del governo di cui si potrebbe approfittare.
BIDEN: La lobby ebraica è molto forte in questo Paese.
MELONI: La capisco, ma un conto sono gli Ebrei e un conto è Israele. Per troppo tempo abbiamo fatto tutti lo stesso errore, ma Israele non è composta solo da Ebrei. Ci vivono Cristiani, Maroniti, Buddisti, Drusi, Caldei, Arabi e Palestinesi. Israele è uno Stato come tutti gli altri, non l’espressione politica dell’ebraismo. Aggiungo che le nostre relazioni con i Paesi arabi sono sempre state buone.
BIDEN: Lei è una donna terribile.
MELONI: Lo prendo per un complimento.
BIDEN: Non si può fare politica a colpi di genio. Occorre riflettere sull’ipotesi di uno scenario mondiale diverso. Certo, finirebbe lo stillicidio del Mar Rosso.
MELONI: Più di tutti la Cina e l’India sarebbero felici di riprendere le rotte marittime abituali. Abbiamo bisogno di un Mediterraneo libero da vincoli.
BIDEN: Già, questo è un altro problema.
MELONI: Presidente, lei passerà alla storia con un progressivo mutamento di politica. Lo stesso Trump sarà messo fuori gioco.
BIDEN: Continuiamo questi contatti a due. Non le prometto nulla, ma sono interessanti. Le auguro un felice soggiorno negli Stati Uniti.
MELONI: Grazie, Presidente. Farò tesoro dei suoi auguri.
BIDEN: Ed io, dei suoi suggerimenti.
Roma, 1° marzo 2024
foto di copertina: tgcom24 che si ringrazia.
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