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  • Writer's pictureNavone Luigi M. Libero Pensatore e Templare

Invalidità civile. La ministra Locatelli annuncia: stop alle visite di rivedibilità


Locatelli: “Basta visite di rivedibilità per l'invalidità civile: pratica umiliante per le persone con disabilità e le famiglie", che verrà eliminata        È intervenuta su un tema molto sentito dalle persone con disabilità, come quello della rivedibilità dell’invalidità civile, la Ministra Alessandra Locatelli, nel corso di una visita a Salerno, nella giornata di ieri 26 marzo 2024. Nell’occasione Locatelli ha fatto un annuncio importante, dichiarando che le visite di rivedibilità per l’invalidità civile verranno eliminate. La Ministra ha infatti definito umiliante il doversi ri-sottoporre alla valutazione della Commissione medica dopo un anno, due anni, tre anni, anche con una disabilità accertata. “Questo non è ammissibile, ma umiliante per le persone e le famiglie", ha dichiarato Locatelli.          Locatelli ha poi ricordato altri punti sui quali il Governo sta lavorando, a partire dalla applicazione della legge delega, con l’introduzione del Garante nazionale sui diritti delle persone con disabilità e l'accessibilità delle pubbliche amministrazioni. “Stiamo lavorando anche su altri percorsi importanti, ad essi collegati", ha detto la Ministra.          Ricordiamo che dal 2025 sono in previsione novità sulle norme di riferimento della disabilità, a partire da una nuova definizione della condizione di disabilità, ma anche della valutazione di base, l’accomodamento ragionevole e la valutazione multidimensionale per l’elaborazione del Progetto di vita individuale personalizzato e partecipato.

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Approfittiamo per ricordare qualcosa sulla “legge delega" del 2021

 

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Il focus della riforma sarà il nuovo sistema di riconoscimento della condizione di disabilità, ma anche interventi per la vita indipendente e l’istituzione di un Garante nazionale delle disabilitàE’ stato approvato nella giornata di ieri in Consiglio dei Ministri il Disegno di Legge Delega al Governo in materia di disabilità, che rientra tra le riforme e azioni chiave previste dal PNRR. Si tratta di una legge quadro che dà al Governo la delega legislativa per poter portare avanti la riforma normativa in campo disabilità, emanando una serie di decreti legislativi che ne danno attuazione, che dovranno essere pubblicati entro 20 mesi dalla entrata in vigore del provvedimento. Una approvazione, quella di ieri, che registra la soddisfazione tanto della ministra per le disabilità, Erika Stefani , quanto della FISH, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, che non esita a definirla una svolta normativa perché in tal modo si propone di realizzare pienamente i principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006. Secondo la FISH siamo di fronte a una svolta normativa che, almeno nelle intenzioni, semplificherà l’accesso ai servizi, i meccanismi di accertamento della disabilità e potenzierà gli strumenti finalizzati alla definizione del progetto di intervento individualizzato.       Il cuore della riforma sarà il nuovo sistema di riconoscimento della condizione di disabilità, in linea con la Convenzione Onu, che si baserà sulla valutazione multidisciplinare della persona, finalizzata all'elaborazione di progetti di vita personalizzati. I punti oggetto della norma sono numerosi, e toccano proprio il cuore della normativa sulla disabilità: dalla definizione della condizione della disabilità alla modifica della condizione di accertamento, dalla vita indipendente alla lotta alla segregazione.Ma quali sono i punti contenuti nella riforma? Una serie di interventi che porteranno alla revisione complessiva della materia disabilità, intervenendo su:     

a)    definizioni della condizione di disabilità, riassetto e semplificazione della normativa di settore;

b)    accertamento della condizione di disabilità e revisione dei suoi processi valutativi di base, unificando tutti gli accertamenti concernenti l’invalidità civile, la cecità civile, la sordità civile, la sordocecità, l’handicap, anche ai fini scolastici, la disabilità prevista ai fini del collocamento mirato e ogni altra normativa vigente in tema di accertamento dell’invalidità; 

c)    valutazione multidimensionale della disabilità, progetto personalizzato e vita indipendente;  

d)    informatizzazione dei processi valutativi e di archiviazione;    

e)    riqualificazione dei servizi pubblici in materia di inclusione e accessibilità;     

f)    istituzione di un Garante nazionale delle disabilità.       

Tali interventi sono volti a supportare l’autonomia e la vita indipendente delle persone con disabilità in età adulta, prevenendo forme di istituzionalizzazione.    Tra le altre misure previste, il potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali necessari. Dovranno inoltre essere essi in atto procedimenti più snelli, trasparenti ed efficienti di riesame e di rivalutazione delle condizioni di disabilità che tutelino pienamente i diritti del cittadino e di chi lo rappresenta.La nuova figura del Garante nazionale delle disabilità dovrà farsi da "anello di congiunzione" con i cittadini, raccogliendo le istanze e fornendo adeguata assistenza alle persone con disabilità che subiscono violazioni dei propri diritti; dovrà formulare raccomandazioni e pareri alle amministrazioni interessate sulle segnalazioni raccolte, anche in relazione a specifiche situazioni e nei confronti di singoli enti; promuovere campagne di sensibilizzazione e di comunicazione per una cultura del rispetto dei diritti delle persone.

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