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  • Writer's pictureNavone Luigi M. Libero Pensatore e Templare

Le crociate: ormai un prototipo di orrore della storia


Parte da oggi una pubblicazione sul nostro giornale

e su Twitter dal titolo:

"Le crociate: ormai un prototipo di orrore della storia"

Ma ancora attuali!?


Presentazione del lavoro:

Un escursus di quelle che sono state le tappe e gli effetti di questa devastante performance “cristiana” (da cui il nome Crociate) dal 1095 al 1291. E un accenno a “I templari” che erano cavalieri appartenenti all'Ordine del Tempio, nato nel 1118 a Gerusalemme da Hugo di Payns, lui stesso cavaliere. Nel 1128 furono riconosciuti dalla Chiesa come un ordine indipendente al quale concedere privilegi: denaro, possedimenti terrieri e potere erano ciò che caratterizzava un cavaliere. I Cavalieri, di cui fa parte anche lo scrivente, erano anche gli accompagnatori dei pellegrini in Terra Santa. Il Lettore attento potrà cogliere numerose analogie con i nostri tempi “moderni” come fosse vivo nei “Corsi e ricorsi storici” filosofia del Gianbattista Vico. In particolare le analogie fra le Crociate che si possono riscontrare nei fatti accaduti l’11 settembre 2001 a NewYork e in quelli recenti della pandemia in Italia. Se vorrà, l’attento Lettore, potrà aprire una discussione con le sue considerazioni scrivendo in redazione (redazione@lazioopinioni.it) o seguendoci su Twitter (@Lazio Opinioni). Buona avventura!

___________________________________Prima parte __________________________________


Si dice che fu nel 1095 Papa Urbano II invocò la prima crociata in occasione di un sermone durante il Concilio di Clermont. Egli incoraggiò un sostegno militare all'Impero Bizantino e al suo imperatore Alessio I Comneno, che necessitava di rinforzi per contrastare i musulmani che avanzavano in Anatolia.

Gli equivoci sulle Crociate sono fin troppo comuni. Vengono ritratte come una serie di guerre sante contro l'Islam, generalmente lanciate da papi assetati di potere e condotte da fanatici religiosi. Si pensa che siano state il culmine dell'ipocrisia e dell'intolleranza, una macchia nera sulla storia della Chiesa cattolica in particolare e della civiltà occidentale in generale. Razza di proto-imperialisti, i crociati aggredirono un Medio Oriente pacato e deformarono una cultura musulmana illuminata, lasciando solo rovine. Per trovare variazioni su questo tema non c'è bisogno di guardare troppo lontano. Si veda, per esempio, il famoso poema epico in tre volumi di Steven Runciman, Storia delle Crociate, o il documentario Bbc/A&E, Le Crociate, commentato da Terry Jones. Sono prototipi di storia terribile, e intrattengono tuttora a meraviglia. Furono guerre difensive Insomma qual è la verità sulle Crociate? Gli studiosi ci stanno ancora lavorando su. Ma molto può già esser detto con certezza. Intanto, le Crociate contro l'Oriente furono in ogni caso guerre difensive. Rappresentavano una risposta diretta alle aggressioni musulmane, un tentativo di arginare e controbattere la conquista musulmana di terre cristiane. I cristiani dell'undicesimo secolo non erano fanatici paranoici. Dai musulmani bisognava realmente difendersi. Sebbene gli arabi sappiano essere pacifici, l'Islam nacque in guerra e crebbe nello stesso modo. Dal tempo di Maometto, la politica di espansione musulmana consistette sempre nella spada. Il pensiero musulmano divide il mondo in due sfere, la Dimora dell'Islam e la Dimora della Guerra. La Cristianità - e, se è per questo, ogni religione non musulmana - non ha dimora alcuna. Cristiani ed ebrei possono essere tollerati all'interno di un stato musulmano, sotto la legge musulmana. Ma, nell'Islam tradizionale, cristiani ed ebrei devono essere distrutti, e le loro terre conquistate. Quando Maometto stava per intraprendere la guerra contro La Mecca, nel settimo secolo, il Cristianesimo era la religione dominante. In quanto fede dell'Impero romano, attraversava il Mediterraneo intero, incluso il Medio Oriente dove nacque. Il mondo cristiano, perciò, era il primo obiettivo dei primi califfi, e tale sarebbe rimasto per i condottieri musulmani dei successivi mille anni.

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