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  • Diplomaticus

Il mugiko amerikano


Ho ricevuto molte lettere dopo il mio ultimo articolo su “Il colpo di maglio”, tutte con considerazioni molto interessanti ed in gran parte condivisibili.

La tensione che si è scatenata dopo l’attacco americano alla Siria è troppo importante perché non ritorni sull’argomento

Non amo Trump, anche se peggiore era l’ipotesi della Clinton, ormai destinata alla vedovanza politica. L’elezione di Trump ha acceso speranze di cambiamento dopo l’apnea di Obama. In genere, però, si cambia in peggio. E’ ancora troppo presto per dirlo.

Trump è oscillante ed imprevedibile. Il potere è una gran brutta bestia. Non si può esagerare e la tendenza di Trump è quella di uscire fuori dalle righe. Lo scritto diventa storto ed illeggibile.

Il colpo di maglio di Trump ha sorpreso tutti, soprattutto perché è stato immediato e non siamo abituati a decisioni improvvise. Poi, segna il ritorno degli Stati Uniti sulla scena mediorientale. Intendiamoci, fino ad ora gli USA hanno fatto solo disastri. Speriamo che stavolta non sia così.

Trump si è commosso sui bambini siriani straziati dai gas. E’ umano, perbacco, ma perché, se è tanto sensibile, non si è straziato anche sui bambini sudanesi o su quelli affogati nel Mediterraneo? Va bene che l’America non è la mamma affranta di tutti, ma perché i Siriani sì e gli altri no?

Dal Mediterraneo sono partiti 59 missili sulla Siria. E il 60°? E’ scoppiato prima di partire o non ce n’erano più? Dicono i Russi che solo 23 sono arrivati a segno. E gli altri? La tanto vantata tecnologia militare americana allora, non esiste? Qualcuno dovrebbe farci capire qualcosa.

Non hanno distrutto nulla di serio, dicono i Russi. Forse è vero. Se gli Americani hanno informato i Russi che stavano per colpire l’aeroporto, questi avranno anche fatto in tempo ad imbucare da qualche parte gli aerei. C’è qualcosa che non quadra.

Pochi morti, per fortuna, ma anche quattro bambini. L’infanzia è sfortunata, in Siria. Ma che ci facevano quattro bambini in una base aerea? Una visita scolastica?

Trump dice che è stato solo un colpo d’ammonimento, ma la sua ambasciatrice alle Nazioni Unite ha detto che altri colpi seguiranno sulla Siria. Che vuol dire? Dovrebbero almeno mettersi d’accordo.

La Russia è inferocita. E’ un peccato. Dovrebbero capire che la Siria è un tumore per tutti, in metastasi aggravata.

Altre riflessioni: la Turchia è d’accordo con gli Stati Uniti. Un altro cambio di simpatie di Erdogan? E la sua fresca intesa con la Russia, come la mettiamo?

Aggiungo: i gas, ci sono o non ci sono? Siamo abituati alle bugie, come quando gli Americani andarono in Iraq a scovare le armi chimiche che giuravano che esistessero e non furono mai trovate. I gas siriani, d’intesa Russi ed Americani, furono sepolti in mare, nel 2016, se ricordo bene. Allora, ne è rimasto un poco, tanto per far festa? O i Siriani ingannarono Russi ed Americani o i Russi hanno mentito.

Ulteriore domanda: Bashar Assad non è uno stinco di santo alowita. Lo sappiamo tutti. Ma che interesse aveva a scatenare un bombardamento con armi chimiche in un quartiere civile? Stava per vincere, sembra, la sua battaglia contro l’opposizione, e va a cacciarsi in un guaio simile? Incomprensibile. O è stupido e credeva di farla franca, oppure …?

Queste sono le domande che più si affollano nella mia mente. Ma vorrei fare altre considerazioni, non solo domande che resteranno senza risposte.

Trump ha dato un avvertimento alla Cina per la Corea del Nord, a suocera perché genero intenda. Ha dato un avvertimento alla NATO. L’America fa da sola. Ha dato una botta al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite: non serve a nulla .Lo sappiamo tutti. E’ una palestra di chiacchiere e d’impotenza.

Però, adesso, dovrebbe essere conseguente. E qui sta l’incertezza. Che farà?

Ultima riflessione: i “populisti” che esultarono per l’elezione di Trump come per la Brexit, ora, sono tutti contro Trump. Viva la Russia ed il suo sdegno legittimista.

Le sovranità nazionali vanno rispettate, perbacco, la Siria è uno Stato sovrano, membro delle Nazioni Unite, violato senza dichiarazione di guerra, con un Capo di Stato legittimo. Queste sono le amabili sciocchezze dette da Mosca, colta con le mani nel vasetto del miele. Per la Crimea e per l’Ucraina Mosca non è andata tanto per il sottile. Il diritto internazionale è come la pelle dei testicoli: va dove si vuole.

Però è penoso vedere i populismi europei alla ricerca di un padrone. Svanito l’amerikano, ora corrono dal mugiko.

Infine, l’Europa arranca fra distinguo e il consenso forzato. In realtà, è fuori dal giuoco. Ma le flotte russa ed americana sono qui, nel Mediterraneo. Se ne accorge qualcuno?

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